4 Mary's Dishes: Zakynthos

1.500,00 esente IVA

Scultura originale - anno di realizzazione 1994

 

COD: SLT01 Categoria:

Descrizione

E' un anno triste per l'artista . Di ritorno da un viaggio a Zante (Zakynthos in greco) una notizia funesta la serenità della sua famiglia. Al padre viene diagnosticato un male incurabile.

L'artista elabora con rabbia, contestazione,e quelle che potrebbero sembrare argomentazioni adolescenziali ribelli, questa installazione il cui senso racchiude proprio la caducità della vita.

Si chiude una settimana in garage e con materiali di Arte Povera realizza questa installazione che si compone di un a sedia restaurata che chiama (Il Trono – Cesso) perchè niente è più facile nella vita che passare dall'apice del benessere all'estrema infelicità.

Il titolo in inglese significa 4 PIATTI DI MARIA: ZANTE.

IL pianale della sedia restaurata recuperata e poi dipinta è composto da un  mosaico effettuato con 4 piatti rubati alla cucina della madre di prima mattina.

Le pietre che costellano il pianale ed il bordo della sedia sono invece state raccolte a Zante.

IL tubo al centro della sedia, istoriato e lavorato con frasi e parole del testo della poesia che racchiude il significato dell'opera, è la metafora del tempo, e alla sua apice vi è uno specchio dove all'uomo non resta che riflettersi dentro.

Sul lato dx davanti vi è una staffa saldata con sopra incollato uno specchietto tondo sul quale gira una trottola che al buio si illumina – e che può vagamente ricordare una catena da bagno di altri tempi - Una poesia sale e scende mediante carrucola per leggere il testo e non disturbare la visione dell'opera.

La sedia è istoriata a mo' di fasullo trono con pietre di spiaggia, bottoni, puntine,monetine di falsi concorsi, ( la vacuità e caducità della vita ).

La morale dell'opera è che di fronte alle avversità della vita l'uomo non può fare altro che ricorrere al gioco e all'ironia, con una trottola, come una trottola, è esso stesso una trottola al cospetto della vita.

A questo è il senso della poesia che accompagna l'installazione che non a caso termina con questa frase : "Play, man..Play... e allora Van Gogh che dovrebbe dire?..."

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